
Un giorno il diavolo organizzò una fiera per l’esposizione e la vendita delle sue armi e dei più sofisticati strumenti per tentare gli esseri umani.
Per giorni, i suoi dipendenti si erano dati da fare per allestire gli stand, collegare fari e luci, srotolare la moquette, stendere i tappeti ed esporre in modo allettante le ultime invenzioni diaboliche.
C’erano congegni e dispositivi per tutte le categorie di peccati ed insieme a questi, montagne di cataloghi patinati, video, CD e tutto ciò che può tentare gli uomini, in bella vista.
I cartellini con i prezzi erano ben visibili, con lo sconto, come in ogni fiera che si rispetti …
Nel grande e sontuoso stand però, c’era una vetrinetta che conteneva una piccola chiave d’oro su un cuscinetto di velluto rosso.
Era l’unico oggetto che invece del solito cartellino aveva una targhetta che diceva: “non in vendita”. Un visitatore, sbandierando una carta di credito dorata, voleva quell’oggetto a tutti i costi e sbraitava dichiarando che per esso avrebbe pagato qualsiasi prezzo.
Di fronte a tanta ostinata insistenza fu chiamato il Principale.
Dopo un bel po’, il diavolo arrivò e, con i suoi modi sottili e falsamente gentili, disse al cliente che quella chiave gli era oltremodo cara, che non aveva prezzo e che non l’avrebbe mai venduta perché gli permetteva di entrare nell’anima di chiunque, laico, prete, religioso, anche vescovo o cardinale. Qualunque fosse il grado della sua fede, della sua santità, della sua età, quella chiave prodigiosa funzionava sempre.
Il cliente era molto insistente e alla fine Satana, nonostante l’astuzia che da sempre lo contraddistingue, non riuscì a mantenere il segreto e a mezza voce, confessò: “Questa chiave è lo scoraggiamento”!
Non è una delle tentazioni con cui Gesù dovette misurarsi nei suoi quaranta giorni nel deserto, ma questo non significa non sia un’arma potentissimo.
Più che potentissima: letale, perché capace di spegnere l’entusiasmo, di fiaccare la volontà, di indebolire la fede …
Un’arma così non dovrebbe essere accessibile: dovrebbe essere riposta e custodita in arsenali segreti e invisibili, lontano dalla vita delle persone comuni, al riparo dall’uso sconsiderato di utenti maldestri e inesperti …
E, invece, la tentazione dello scoraggiamento è più vicina a noi di quanto pensiamo!
Si insinua pericolosamente nella nostra vita quando non ci sentiamo all’altezza del compito affidatoci, quando perdiamo fiducia in noi stessi e nelle nostre capacità, quando ci accorgiamo che i nostri sforzi non producono risultati o che le cose che facciamo o diciamo non incontrano il favore degli altri, ma opposizione e ostilità …
Si fa strada dentro di noi quando dobbiamo fare i conti con le contrarietà della vita, quando la realtà si presenta a noi con un volto che non è quello che avremmo immaginato, quando le vicissitudini della vita ci impongono pazienza e rinunce.
E la cosa terribile dello scoraggiamento è che ti fa perdere convinzione nelle cose in cui credi, ti lascia nella condizione di essere divorato dal dubbio se valga veramente la pena impegnarsi tanto nell’inseguire i propri sogni o se non sia meglio accontentarsi di una vita senza pretese, meno esposta e più tranquilla.
Guardatevi intorno, ormai è abbastanza evidente che la situazione pandemica così come l’abbiamo vissuta negli ultimi due anni ce la stiamo lasciando dietro le spalle, eppure quanta gente ancora non riesce ad uscire di casa, quanta gente ancora vive nell’inerzia dell’emergenza.
Come se non si potesse più riprendere la vita di prima, come se non ne valesse più la pena, come se la rassegnazione avesse preso il sopravvento…
Pensate che le prime comunità cristiane non abbiano subito il fascino di questa tentazione quando la testimonianza del vangelo ha messo a repentaglio le loro vite? Pensate che i cristiani della prima ora, e di ogni ora, non abbiano subito la tentazione terribile dello scoraggiamento, percependo indifferenza e incomprensione nonostante la fatica di un’instancabile e appassionata azione missionaria?
Pensate che i cristiani perseguitati da Paolo e dalla ferocia dell’opposizione del mondo giudaico e romano non abbiano sentito il desiderio di tirarsi indietro?
Certo che l’hanno sentito, ma hanno saputo vincerlo, perché per quanto potente, l’arma dello scoraggiamento non è infallibile …
La fede se autentica può vincerla, ben inteso, la fede, non la disciplina, la buona volontà, la genialità delle strategie! Tentazioni così si vincono solo con la fede, solo rimanendo stretti a Gesù, solo mettendo radici nel suo amore.
Per questo il Signore dice anche a noi oggi: rimanete nel mio amore e non scoraggiatevi: la fede vi renderà forti e vi insegnerà a porre fiducia non in voi stessi, e basta, in questo caso sì ci sarebbe di che scoraggiarsi, ma nella potenza dello spirito che saprà dare consistenza alla vostra vite e forza alla vostra testimonianza …