Dal profondo a te grido

Dal profondo a te grido

Il tema

Dal profondo a te grido, Signore… Così inizia il salmo 130, con parole che danno voce ad una preghiera estrema. Estrema perché il suo punto di partenza è quello più basso che si riesca umanamente ad immaginare: l’abisso del peccato e della desolazione

Con il termine “profondo”, infatti, non si vuole indicare l’interiorità o l’intimità del cuore, ma quella situazione limite nella quale veniamo a trovarci ogniqualvolta la nostra vita è minacciata, non dalle malattie, non dagli altri, ma dal nostro peccato, dalle nostre stesse colpe.

È la situazione nella quale ci troviamo quando “tocchiamo il fondo”, quando il male che commettiamo e che non riusciamo a dominare ci schiaccia e ci sprofonda nell’abisso. L’immagine che abbiamo scelto come sfondo visivo del nostro cammino di Avvento rappresenta in modo efficace questo abisso: lo rappresenta come un punto cieco in fondo alle scale, un gorgo senza luce dal quale sembra impossibile fare ritorno, una voragine senza fondo da cui sembra impossibile risalire. È dal fondo di questo abisso, che allontana da Dio e preclude alla luce ogni possibile via di fuga, che si inerpica l’invocazione del salmista, cercando di colmare una distanza che sembra incolmabile. 

È un grido, un’invocazione che affiora prima dal cuore che dalle labbra e con prepotenza ci smuove dall’inerzia della rassegnazione, ci spoglia di ogni falso pudore, e ci restituisce l’umiltà e il coraggio di presentarci a Dio così come siamo, facendoci dire, senza imbarazzo: “abbi pietà di me!”, forti della certezza che dall’abisso, per quanto profondo esso sia, si può risalire, se “afferrati” dalla misericordia di Dio.

L’esperienza che il salmista ci mette di fronte è indubbiamente un’esperienza estrema, così estrema da essere lontana forse dal vissuto umano e spirituale della maggior parte di noi, eppure c’è per tutti, lo dobbiamo riconoscere, un “fondo” di peccato e di miseria che inabissa le nostre vite in uno spazio spesso senza luce e senza respiro. In questo cammino di Avvento desideriamo prendere coscienza, domenica dopo domenica, di come questo “fondo” di peccato e di miseria si declini nella vita del nostro tempo.

Programma tematico

13 novembreI DOMENICAL’amore di molti si raffredderà …
Perdona, Signore, la nostra mancanza 
di passione.
20 novembreII DOMENICAAbbiamo Abramo per padre …
Perdona, Signore, le nostre false sicurezze.
27 novembreIII DOMENICAChi ha orecchi ascolti …
Perdona, Signore, la nostra incapacità di ascoltare
04 dicembreIV DOMENICABenedetto il re che viene …
Perdona, Signore, le nostre idolatrie
11 dicembreV DOMENICANon era lui la luce …
Perdona, Signore, la nostra presunzione
18 dicembreVI DOMENICACome avverrà questo? …
Perdona, Signore, la nostra immobilità

Impegno di carità

PROGETTO: ACQUA PER I PROFUGHI … 

Contesto: 

Nella regione di Tillabery, dal 2021, si registra una presenza crescente dei gruppi armati affiliati al JNIM, molto attivi nel vicinissimo Burkina Faso. Tali gruppi usano una doppia strategia: attaccare le forze armate e i rappresentanti dello Stato per assumere il controllo del territorio; intimidire le comunità locali, generando la fuga di centinaia di civili verso le città. Un fenomeno in crescita, nonostante la sinergia tra le forze di sicurezza nigerine e burkinabé. Lo scorso giugno le irruzioni di questi gruppi armati nei villaggi di Nikiloma e Djadjel hanno causato una fuga massiva verso Makalondi, dove sono accolti la maggioranza degli sfollati. Alcuni vengono ospitati in famiglie d’accoglienza, altri in capanne improvvisate. Queste persone si approvvigionano di acqua ad un pozzo o ad una grande pozza d’acqua distanti dal campo

Intervento: 

La diocesi di Niamey è già impegnata nell’accoglienza degli sfollati, ha costruito finora più di 100 piccoli rifugi e vede con preoccupazione il problema dell’accesso all’acqua potabile che potrebbe generare epidemie e malattie. Il progetto in questione punta a perforare due pozzi d’acqua di 70 metri con l’installazione di pompe idrauliche attivate manualmente e la collocazione di recinti per preservare il luogo. Si formerà un comitato di gestione per monitorare il corretto funzionamento e mantenimento dei pozzi. 

Tutte le famiglie riceveranno un kit (secchi, bidoni di trasporto e stoccaggio dell’acqua) per l’approvvigionamento famigliare, una formazione e il materiale necessario per la potabilizzazione a domicilio dell’acqua

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