
La liturgia è un linguaggio! È il linguaggio con il quale la Chiesa, lungo i secoli, ha dato una forma alla sua professione di fede, è il linguaggio che le ha permesso di dare parola al suo ininterrotto dialogo con Dio. Purtroppo questo linguaggio oggi è sempre meno parlato. È diventato come quelle lingue “morte” che si studiano a scuola, ma che non hanno alcun impatto sulla vita reale.
Il motivo sta nel fatto che la liturgia appare a molti cristiani di oggi come un linguaggio troppo enfatico, troppo magniloquente, troppo artificioso, troppo strutturato: incapace di ospitare la leggerezza di una fede diventata introversa, intima e caparbiamente emotiva. Per altri la liturgia è semplicemente un linguaggio difficile, misterioso, indecifrabile, una lingua straniera di cui non si conoscono né i termini, né i significati.
Per questo abbiamo pensato di proporre un percorso di iniziazione e di confronto sulla liturgia: per aiutare a conoscere meglio questo linguaggio essenziale della fede, per imparare a familiarizzare meglio con il suo lessico, per imparare ad apprezzarne la bellezza nascosta.
Sbaglia chi dice che la liturgia è un linguaggio morto: se lo fosse sarebbe un guaio, visto che non ne abbiamo un altro per esprimere la nostra fede. La liturgia è semplicemente un linguaggio che va riscoperto, una lingua nativa che il tempo ha sepolto sotto un velo di estraneità e di cui dobbiamo tornare a riappropriarci.
nell’incontro di domenica prossima, 12 marzo, ci soffermeremo sul rapporto tra Liturgia e sacramento. Proveremo a riflettere sul senso della parola “sacramento” che così spesso usiamo senza forse coglierne mai appieno il significato profondo, e proveremo a chiederci in che modo tale termine caratterizzi in modo così singolare la liturgia cristiana.
L’ncontro, rivolto a tutti, sarà alle 11.30 e per chi vuole ci sarà, come la scorsa volta, la possibilità di pranzare in oratorio.
Per chi volesse dopo l’incontro alle ore 13.00 pranzo condiviso ( pastasciutta per tutti e secondo portato da casa)