
Il “buon vicinato” prima ancora di essere una questione di azioni, è una questione di sguardi. Implica un modo diverso di guardare gli altri: il modo di guardare gli altri che è di Gesù. Gesù non si ferma alla superficie, va in profondità, scruta il cuore. Gesù vede quel che gli altri non vedono perché non è mai sulle difensive, perché non sopporta i pregiudizi, perché sa ascoltare. Così deve imparare a guardare ogni cristiano!
Il “buon vicinato” è un esercizio dello sguardo, un esercizio che chiede di guardare oltre i muri per rendersi conto che dentro le nostre case e le case che ci stanno accanto ci sono persone che soffrono, persone che hanno bisogno di compagnia, persone sole, persone che necessitano di aiuto o solo, talvolta, di una semplice parola.
In concreto, quello che chiediamo in questa quaresima, è di trovare il tempo per individuare nel proprio condominio una persona che ha bisogno o che è in difficoltà per portarle un semplice augurio di Pasqua: un augurio che diventi l’occasione per incominciare una relazione …