
Se Gesù può insegnare a pregare come vero maestro di preghiera è perché egli stesso l’esperienza della preghiera l’ha vissuta in prima persona. La preghiera è, a sentire quel che ci dicono i vangeli, una costante della sua vita. È essa a rinfrancarlo nei momenti del dubbio e della prova, è essa ad assisterlo nel discernimento della volontà del Padre, è essa a sorreggerlo nella fatica di una missione spesso ingrata, è essa ad alimentare in lui la fiducia con cui affrontare la quotidianità della vita.
Tracce di questa preghiera intensa, intima, vitale le troviamo anche sulla croce. Sono tracce sottili, appena abbozzate, affidate alla forza evocativa di parole che paiono gridi. Tracce che ci dicono di un dialogo ininterrotto anche nel tempo terrificante del silenzio di Dio.