
Gesù sapienza di Dio
Su un sarcofago egiziano del III secolo che rappresenta la scena della resurrezione di Lazzaro, Gesù viene raffigurato come un filosofo saggio, rivestito del suo tipico mantello. Per quanto possa apparirci strano, quella del filosofo saggio non è una rappresentazione iconografica insolita per Gesù e conferma quanto la tradizione cristiana afferma da sempre circa la sua figura, ovvero che egli è la parola che dà voce alla “sapienza di Dio”.
Gli stessi vangeli ne fanno più volte allusione: lo stile della sua predicazione, l’autorità che la folla gli riconosce e che lo distingue da tutti gli altri, l’uso che fa di alcune forme di comunicazione tipicamente sapienziali come i racconti, le parabole o i proverbi, il riferimento costante alla vita quotidiana e alla natura che diventano l’universo materiale e simbolico da cui egli attinge per il suo insegnamento, sono tutti elementi che alludono dimensione sapienziale del ministero Gesù: egli, attraverso le sue parole e il suo insegnamento, è effondere ed elargire sapienza perché tutti ne possano beneficiare.
I vangeli, però, non si accontentano di evocare la dimensione sapienziale del ministero di Gesù, fanno molto di più: ci indicano quale sia la natura della sapienza che vediamo fluire abbondante dalle sue parole e dai suoi insegnamenti. Quella di Gesù, ci dicono i vangeli, non è una sapienza che si apprende attraverso l’indagine della natura o attraverso lo studio e la ricerca, com’era quella dei sapienti del modo greco o dei grandi saggi menzionati dalla Bibbia: quella di Gesù è una sapienza che viene da Dio e non c’è altro modo di apprenderla che non quello di un’immersione intima e profonda nelle cose di Dio.
Immersione che non potrebbe esserci se tra lui e Dio non ci fosse un rapporto di amore incondizionato e totalizzante qual è quello che unisce un padre con suo figlio. È nel grembo di questa relazione filiale che Gesù ha accesso alla sapienza di Dio e può rendercene partecipi. È nel grembo di questa relazione esclusiva e originaria che i vangeli possono guardare a Gesù non come ad uno dei tanti cui Dio ha donato un frammento della sua luce e della sua sapienza, ma come alla “sapienza” stessa di Dio che si rende manifesta al mondo.
Questa stessa consapevolezza vorremmo delineasse la prospettiva del nostro cammino di Quaresima di quest’anno: vorremmo tenere gli occhi fissi su Gesù per contemplare in lui l’irradiazione della sapienza eterna di Dio così che lo splendore infinito della sua luce possa rischiarare le nostre tenebre e far luce nelle nostre vite.
Un’immagine di sfondo
L’immagine che abbiamo scelto come icona di questo nostro cammino quaresimale è un’immagine in cui risalta la figura di Cristo: è su di lui, infatti, che vogliamo tenere fissi gli occhi perché è in lui che noi intravediamo la sapienza di Dio che si effonde sul mondo. Si tratta del particolare di un mosaico di I. Rupnik che si trova nella Chiesa dell’Esaltazione della santa Croce a Nis in Serbia.
La particolarità iconografica di questa raffigurazione è che Gesù viene presentato al tempo stesso come crocifisso e come risorto. Guardando questa figura siamo immediatamente conquistati dal dinamismo e dalla vitalità del risorto, ma al contempo i nostri occhi non possono fare a meno di constatare che il luogo da cui questo dinamismo e questa vitalità scaturiscono è la croce. Ciò che l’artista intende probabilmente sottolineare è la profonda unità del mistero pasquale dove croce e resurrezione non sono due momenti opposti e successivi, ma i risvolti di un unico mistero di salvezza. È dal dono che Cristo fa di sé e della sua vita che scaturisce la potenza di vita che rende la morte inoffensiva, una volta per tutte.
Per quel che ci riguarda e per quel che riguarda il nostro cammino quaresimale questa raffigurazione ha anche un altro merito: farci capire che se c’è un luogo nel quale Gesù si rivela come l’insondabile e trascendente sapienza di Dio questo luogo è la Pasqua. Più che nelle sue parole e nei suoi insegnamenti, è nella Pasqua, nel duplice “innalzamento” della croce e della resurrezione, che Gesù mostra sé stesso come il compimento della sapienza eterna di Dio.
Come direbbe San Paolo: “noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati potenza e sapienza di Dio”.
Venerdì di quaresima
Nei venerdì di quaresima il rito Ambrosiano non prevede la celebrazione della S. Messa per tanto le Messe verranno sospese. In luogo della S.Messa, ogni venerdì dalle 9.00 alle 9.40 la comunità si riunirà per meditare sulla Passione di Gesù attraverso la celebrazione della Via Crucis.
Le domeniche di Quaresima
I domenica di Quaresima
Non di solo pane vive l’uomo … Sapienza è saper leggere la profondità del proprio bisogno.
II domenica di Quaresima
Se tu conoscessi il dono di Dio … Sapienza è riconoscere e accogliere il dono.
III domenica di Quaresima
Se rimanete nella mia parola… Sapienza è aprire il cuore alla verità.
IV domenica di Quaresima
Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo… Sapienza è camminare nella luce di Dio.
V domenica di Quaresima
Chiunque vive e crede in me non morrà in eterno. Sapienza è credere che c’è una vita più forte della morte.
Domenica delle Palme
Lasciala fare… Sapienza è consegnarsi senza remore all’eccedenza dell’amore.
Quaresimali
Venerdì 05 marzo
Conoscerete la verità … Sapienza e fede: la conciliazione degli opposti …
Relatore: Don Sergio Ubbiali (teologo)
Venerdì 12 marzo
Dammi da bere … La sapienza e la ricerca di ciò che è bene.
Relatore: Don Aristide Fumagalli (teologo)
Venerdì 19 marzo
Perché si manifestassero le opere di Dio… Sapienza è guardare oltre ciò che si vede.
Relatore: Don Giuseppe Angelini (teologo)
Quaresima di carità
Nella regione di Fier, nel sud dell’Albania, il 42% della popolazione ha meno di 18 anni. Dato il tasso di disoccupazione giovanile molto elevato (33%) la maggior parte di questi giovani non ha però un’occupazione fissa e questo non favorisce la loro integrazione nel tessuto sociale, con tutte le conseguenze che esso comporta.
In questa zona i padri Giuseppini del Murialdo, da diversi anni, portano avanti un Centro di Formazione Professionale che nel tempo ha preparato al lavoro centinaia di ragazzi e ragazze nel settore industriale, commerciale e amministrativo, con progetti mirati a favore dei giovani di etnia Rom e delle loro famiglie.
Attualmente si sta ampliando un edificio destinato ad un Istituto Professionale che permetterà a tanti altri ragazzi di continuare gli studi superiori con un più facile inserimento nel tessuto economico sociale, evitando l’abbandono scolastico e arrestando le attività illegali e di sfruttamento minorile. Si tratta, dunque, di un progetto di grande importanza sociale: ad esso verrà destinato il nostro contributo di carità nella quaresima di quest’anno.
Progetto “un lavoro per i giovani” (impegno di Quaresima)
Le strutture che ospitano il centro di formazione professionale “Quendra sociale Murialdo” necessitano di interventi di ampliamento e di adeguamento mirati a consentire le attività in sicurezza ed economia. in particolare sono urgenti i lavori che riguardano l’impianto elettrico, l’impianto di riscaldamento e di aspirazione, l’installazione di pannelli solari e di un nuovo sistema automatico di anti-incendio.