
La cura per la salvezza delle anime non può prescindere dall’impegno di tutelare la salute dei corpi. Per questo motivo la Chiesa, in questo tempo di emergenza, deve continuare ad annunciare il Vangelo, celebrare i Sacramenti e aiutare i poveri, adottando adeguati Protocolli in grado di prevenire infezioni da SARS-CoV-2 e favorendo la loro applicazione da parte di tutti.
Celebrazioni e funzioni in Chiesa
Negli ultimi mesi il Protocollo riguardante le celebrazioni non ha subito modifiche. Rimane, dunque, integralmente valido il Protocollo firmato dalla Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana e dal Governo in data 7 maggio 2020 con le integrazioni successive del Ministero dell’Interno e della Segreteria Generale della CEI, così come stabilito dalla dall’art. 12 del DPCM 2 marzo 2021.
Rimane, dunque, acquisito che per la partecipazione alle celebrazioni religiose non è richiesto alcun Green Pass.
Quel che è richiesto è l’osservanza delle seguenti misure preventive:
- Il mantenimento della distanza interpersonale: un metro quando si è seduti; 1,5 metri durante gli spostamenti.
- L’utilizzo corretto della mascherina. A questo proposito si raccomanda con forza l’utilizzo della mascherina FFP2 che garantisce una maggior protezione.
- La frequente igienizzazione delle mani.
- La corretta igienizzazione delle superfici.
Catechismo e cammini formativi
Il rilevante aumento di contagi specie nelle fasce più giovani della popolazione e l’irrigidimento dei Protocolli per la quarantena applicati dall’Autorità sanitaria non precludono lo svolgimento degli incontri dell’Iniziazione cristiana “in presenza”. La decisione se fare gli incontri in presenza o meno sarà decisa di volta in volta considerando le situazioni particolari. Certo, rimane l’invito a adottare e applicare con cura tutte le disposizioni volte limitare il contagio.
Stesso trattamento andrà riservato alle catechesi per i giovani, agli incontri formativi per gli adulti e a quegli incontri di gruppo (corso fidanzati, gruppo famiglie e altro…) che sono destinati ad un numero ristretto di persone e non hanno una dimensione pubblica. Anch’essi potranno svolgersi in presenza e anche per essi la certificazione verde non sarà necessaria.
Bar dell’oratorio
Secondo le più recenti disposizioni, dal 10 gennaio 2022, il Green Pass “rafforzato”, cioè ottenuto da vaccinazione o guarigione, sarà obbligatorio per tutte le attività di ristorazione sia quelle che si svolgono all’aperto, sia quelle che si svolgono al chiuso; sia quelle che si svolgono negli spazi commerciali, sia quelle che si svolgono nei centri sociali, culturali e ricreativi. Pertanto, la sosta e la consumazione all’interno del bar dell’oratorio non sarà possibile senza il Green-Pass.
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