Lettera del Parroco alla comunità

Lettera del Parroco alla comunità

Il nuovo anno pastorale è ormai alle porte e come accade sempre quando si comincia i desideri, le aspettative, le progettualità e le speranze sono molte. Sono il segnale beneaugurante di una pastorale che sa rinnovarsi ininterrottamente senza cedere all’inerzia mortifera della ripetitività e dell’abitudine. Quest’anno, però, non possiamo nascondercelo, è un anno particolare e incomincia nel segno di una pandemia che ancora condiziona fortemente le nostre vite. Veniamo da un periodo terribile che ci ha segnati profondamente nel corpo, nella mente e nell’animo e che la distrazione di una breve vacanza non ha cancellato se non in minima parte. Portiamo ancora dentro di noi i segni della paura che ci ha sopraffatto e il tempo di “sospensione” dalla vita, nel quale l’epidemia ci ha confinato ci ha svuotato delle nostre energie migliori, facendoci perdere il gusto delle cose e la voglia di ricominciare. E se veniamo da un periodo terribile, il tempo che ci sta davanti non è per niente rassicurante: è un tempo pieno di incertezza. Sappiamo molto poco sul cosa ci sarà possibile fare e sul come lo si potrà fare, le nostre programmazioni rimangono sospese all’andamento imprevedibile della curva dei contagi e questo basta a consegnarci ad un regime di provvisorietà che scoraggia investimenti a breve e a lungo termine.

Non è difficile registrare in una situazione come queste l’insorgere di due atteggiamenti opposti, ma ugualmente pericolosi. Da una parte il catastrofismo: è l’atteggiamento di chi tende ad esasperare la criticità della situazione affermando l’impossibilità di un ritorno alla normalità. Dall’altra la rimozione, che è invece l’atteggiamento un po’ ingenuo di chi  pensa che non sia successo niente e vorrebbe che si tornasse alla normalità come se tutto quello che abbiamo vissuto potesse essere messo tra parentesi. Tra queste posizioni estreme ce n’è un’altra che sta nel mezzo ed è, come suggeritoci dal nostro Arcivescovo, la via della sapienza biblica. La sapienza biblica è l’arte di vivere il presente lasciandosi istruire di volta in volta, dalle circostanze e dagli avvenimenti, è lo stile di vita di chi sa mettersi in ascolto di ciò che accade, senza precomprensione, riconoscendovi la presenza di Dio che guida i passi dell’uomo. È stare dentro la storia, facendo proprie le domande radicali che essa porta con sé e cercando il bene possibile in ogni situazione che ci si presenta davanti.

DON LUIGI

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